Nato da un progetto sociale di Ayzoh!, Camp Erech è una preziosa collezione di cento stampe fotografiche che prende il nome dall’omonimo accampamento situato nelle vicinanze dell’oasi di Toungad, nella regione desertica dell’Adrar, in Mauritania.

Attraverso gli occhi dei nostri fotografi — Giulia Zhang e Claudio Maria Lerario — ti porteremo dentro la vita quotidiana di Yahya (il protagonista principale del racconto), della sua famiglia e della piccola comunità locale.

La storia

Camp Erech è un racconto dove le immagini viaggiano insieme alle parole per svelare una storia unica — forse irripetibile — capace di donarti bellezza, forza d’animo, nobiltà di vita, consapevolezza e amore.

Camp Erech è dedicato a persone che vogliono vivere con coerenza, non schiave di uno sterile egocentrismo, emotivamente presenti a se stesse. Persone che danno importanza ai concetti di auto-determinazione, libertà responsabile, autenticità, rispetto e amore verso se stessi… pensando, parlando, agendo e vivendo di conseguenza.

Cosa offre Camp Erech Box

Un racconto con 100 stampe

Cm. 21 x 15 / Stampa offset a colori su carta patinata opaca di qualità / 350 gr.

Lo scrigno

Cofanetto in legno riciclato, appositamente progettato e costruito a mano... niente chiodi, solo colla (ecologica) e intrecci, incastri, connessioni... così come è la vita.

Interattivo

Se vuoi, potrai essere una parte importante del progetto: le tue idee verranno ascoltate e accompagneranno "Camp Erech" durante eventi e mostre, in Italia e all'estero.

Sociale

Il progetto fa parte di una serie di iniziative — di fotografia comunitaria, editoriali e sociali, gestite da Ayzoh! — a sostegno di Camp Erech e della piccola comunità locale. Acquistando lo scrigno diventerai un piccolo investitore sociale: il 100% dei profitti va a sostenere le cause in cui siamo impegnati.

Le stampe
Perché

Perché una collezione di stampe e non un libro fotografico?

L’intero racconto ruota intorno ai concetti di autodeterminazione, autenticità e libertà. Per questo abbiamo voluto creare un prodotto editoriale che — a differenza di un libro — puoi utilizzare come meglio credi: puoi incorniciare le stampe che più ti piacciono, ne puoi regalare altre, le puoi mischiare in base al tuo umore, le puoi estrarre a caso quasi come se fossero dei tarocchi.

Naturalmente, le puoi anche tenere ordinate e sfogliarle come un libro… Se serve, sul retro di ogni stampa, troverai dei riferimenti numerici che ti possono aiutare a rimettere tutto in ordine.

Le fotografie

Ogni fotografia nasce da un coinvolgimento totale — e in ogni condizione immaginabile — di Giulia e Claudio nella vita quotidiana di Camp Erech.

Consegniamo le stampe in quello che per noi è uno “scrigno” e non una semplice “scatola” perché ogni momento rappresentato nelle immagini è stato prezioso, autentico, raro, carico di significato.

Alla realizzazione del racconto fotografico hanno partecipato anche Minatou e Nibkoha — le figlie di Riccardo — e Fatimatou, sua moglie. A loro si è spesso aggiunta, in qualità di “assistente”, la piccola Navissa.

Le parole

Sul retro di ogni stampa c’è un testo. Dopo la premessa — importante per descrivere lo spirito e l’intento del progetto — troverai le parole di un grande autore, molto caro sia a noi che a Yahya, che ci ha fatto un po’ da guida simbolica durante questo viaggio: Antoine de Saint-Exupéry.

Proseguiamo con le considerazioni di Giulia e Claudio che — nonostante i tanti reportage e progetti realizzati in giro per il mondo, anche in contesti più difficili — sono stati particolarmente toccati, ognuno a modo suo, da ciò che hanno vissuto durante questa esperienza.

In seguito, una conversazione con Yahya dove lui ci racconta la sua evoluzione: dall’uomo che era — quello che “oggi non vorrebbe mai incontrare” — alla persona che è diventata.

I testi originali sono alternati a citazioni di scrittori, artisti e umanisti che hanno rappresentato qualcosa di importante nella sua vita e in quella di Giulia e Claudio.

La domanda finale

Tutto viene raccontato attraverso la geografia del deserto e questo ci porta a una domanda finale — ispirata dalle parole di Saint-Exupéry — che racchiude il senso di questa storia, e alla quale, se vuoi, puoi rispondere. Noi ti ascolteremo.
La recensione video
Riproduci video
Autori

Giulia Zhang

Laureata in Lingue, Mercati e Culture dell’Asia, è fotografa professionista dal 2019. Parallelamente studia sociolinguistica con un interesse particolare per le lingue minoritarie o in via di estinzione. E’ co-fondatrice di Ayzoh!.

Claudio Maria Lerario

Fotografo professionista dal 1992. Ha realizzato reportage in 50+ Paesi. Ha contribuito a 200+ pubblicazioni per case editrici, istituzioni culturali e organizzazioni umanitarie sparse in quattro continenti. Non ha una residenza fissa e vive tra Africa ed Europa. E’ co-fondatore di Ayzoh!.

Lo scrigno di legno è progettato e realizzato da Ubaldo Samuelli, responsabile del settore design di Ayzoh!

Grazie a
Afar Textiles, Paola Bertazzi, Valentina Bosco, Lavinia Buldini, Ludovico Buldini, Camillo Calamai, Claudia Chiti, Concetta Ferrario, Barbara Costantin, Emmanuel Edson, Silvia Ferraris, Francesca Fiorentini, Martino Ghielmi, Hotel Spring, Le Bureau Club, Marcello Lerario, Gloria Lisi, Francesca Manili, Ombretta Moschella, New Old Camera, Agatha Orrico, Maria Pacelli, Flaminia Paternò, Giordana Perazzini, Margherita Perazzini, Mario Perazzini, Sabina Piras, Giulio Maria Rampelli, Paolo Ruffa, Annalisa Spaghetto, Giordano Suaria, Francesca Superti, Elena Tarantini, Elisa Tassinari, Eugenia Trani, Vadoinafrica, Ryuichi Watanabe

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