Presentazione di “Dialogo Silenzioso”

Libro e stampe da collezione

Prefazione di Monica TomasettiDialogo Silenzioso è un libro fotografico, una serie di stampe da collezione e una mostra itinerante. Parole luminose di artisti, filosofi e change-makers — scelte dal coreografo Claudio Gasparotto e arricchite dai contributi di Jean-Luc Nancy e Saba Anglana — viaggiano insieme alle fotografie di Claudio Maria Lerario ed Elisa Amati del Collettivo Ayzoh! per condurci alla (ri)scoperta dello splendore umano.

Claudio Gasparotto parla con le parole autorevoli di persone che, in modi e tempi diversi, ha incrociato nella sua vita, nello studio e nel cuore. Claudio Maria Lerario risponde con immagini dell’Etiopia come fossero il suo personale album di famiglia.

Per entrambi la sfida è definire l’indefinibile — la danza — e la sua bellezza. Le voci e le immagini risuonano in un “dialogo silenzioso” e potente, tessendo a distanza una trama di echi.

L’ordito si dipana attraverso quattro temi: la danza dei bambini e degli animali, nella purezza espressiva del movimento primordiale; il ritmo della danza e il ritmo della vita, e la musica del suo silenzio; il mistero della vita, del corpo, della diversità, che la danza rivela nella sua bellezza bella; la necessità del movimento per la vita, sostentamento di un’esistenza umana.

Purezza, ritmo, mistero, necessità: intorno a questi quattro cardini la danza ritrova la sua essenza di arte aperta a tutti, tessuto di gioia infinita.

/ simple infinie pensée de sa présence — come conclude Jean-Luc Nancy con il suo contributo illuminante — au milieu du monde et monde à lui seul / monde à tous à personne.

Monica Tomasetti


Autori

Dialogo Silenzioso è il frutto di un lavoro collettivo di professionisti dell’arte del racconto che insieme formano una comunità di linguaggi in continuo divenire e in dialogo tra loro.

Claudio Gasparotto

Danzatore, coreografo, formatore. Finalista al Concours de Choréographie di Nyon, ha vinto il primo premio alla Art Convention di Forli e il Prix Volinine a Parigi. Ha rappresentato l’Italia al Festival Internazionale di Babilonia di Bagdad.

Nel 1998 ha fondato Movimento Centrale / Danza & Teatro. Dal 2000 è ospite nella Compagnia Pippo Delbono per le produzioni Il silenzio, Urlo e La menzogna.

Nel 2005, insieme a Gillian Hobart e con il sostegno della Cuomo Foundation, crea la Scuola di Formazione Metodo Hobart. Il suo lavoro si concentra sul corpo danzante, non come un oggetto da esibire ma medium espressivo.

Claudio Maria Lerario / Ayzoh!

Inizia a lavorare per l’editoria internazionale nel 1986 come illustratore nel campo dell’etnologia marittima. Nel 1992 si converte alla fotografia sociale e di viaggio. Da allora le sue immagini sono state pubblicate e distribuite in almeno trenta Paesi.

Nel 2008 ha abbandonato i media mainstream, attualmente si dedica esclusivamente alla ricerca di storie di resilienza, cambiamento e bellezza: storie che — ovunque nel mondo — uniscono idealmente persone, comunità e culture anche molto diverse tra loro.

Concetta Ferrario / Ayzoh!

Si diploma al Liceo Artistico “Giovanni da Rimini”, frequenta l’Accademia di Belle Arti di Ravenna e inizia a lavorare come grafica. Nel 2005 avverte l’esigenza di approfondire lo studio del lettering e del segno grafico: questa ricerca la conduce all’incontro con l’Associazione Calligrafica Italiana.

Da allora la pittura e la scrittura, intese come unità inscindibili, spesso mescolate ad altri arti, diventano la base fondamentale della sua poetica.

Fabio Mina

Ha iniziato a suonare il flauto fin da giovanissimo. Durante gli anni del conservatorio inizia a sperimentare sia in un contesto jazz che in un panorama musicale più ampio e senza confini che l’ha portato a studiare profondamente la musica indiana, giapponese e persiana.

Dal 2007 lavora con Markus Stockhausen, il quale ha anche prodotto il suo primo album “Vireo” registrato negli studi di Walter Quintus e pubblicato dall’etichetta tedesca Aktivraum. Ha collaborato con Kudsi Erguner, Fabrizio Ottaviucci, Enzo Pietropaoli, Cristiano De André e Vinicio Capossela.

Elisa Amati / Ayzoh!

Fotografa giramondo, ha lavorato in tutti i continenti. Ha collaborato a lungo con Claudio Maria Lerario per la realizzazione di una scuola di fotografia stenopeica per i bambini di strada di Hawassa, Etiopia. E’ co-autrice di alcune delle immagini presenti in Dialogo Silenzioso #1.

Matteo Sormani

Direttore artistico di Augeo Art Space. Da sempre amante della natura e dell’arte, si laurea in Scienze Ambientali all’Università di Urbino nel 2002. Subito dopo la laurea lavora per l’ideazione e lo sviluppo del DuoMo Hotel di Rimini, disegnato da Ron Arad e inaugurato nel 2006.

Nel 2010 apre lo spazio espositivo Studio Zero a Rimini. Sulla base di queste esperienze — e credendo sempre più nella associazione tra arte contemporanea, radici storiche e turismo come motore per lo sviluppo di un benessere a 360 gradi — nel 2014 realizza il concept per Augeo Art Space e ne diventa direttore artistico.

Monica Tomasetti

Insegna Italiano e Latino nei Licei. Ha curato pubblicazioni di letteratura e si dedica a progetti di teatro, danza, musica per la scuola superiore. Collabora al progetto di Movimento Centrale sin dalla sua fondazione. Dal 2007 è formatrice nella Scuola Metodo Hobart, di cui pubblica i Quaderni di studio.

Ph. Malte Jaeger

Jean-Luc Nancy

Dialogo Silenzioso #1 è arricchito da un illuminante contributo del filosofo Jean-Luc Nancy.

Oltre a essere globalmente riconosciuto dagli ambienti accademici come uno dei massimi pensatori contemporanei, Jean-Luc Nancy esercita una forte influenza sulle nuove generazioni. I suoi libri sono tradotti in tutto il mondo.

Ph. Panzironi & Cicconi

Saba Anglana

Saba Anglana è nata a Mogadiscio, da mamma etiope e padre italiano. Si laurea in Storia dell’Arte, si occupa di tecniche di restauro, lavora nell’ambito dell’editoria e della comunicazione. Parallelamente si occupa di spettacolo, lavorando come attrice in produzioni teatrali e televisive.

Come cantante ha al suo attivo molti progetti discografici, realizzati in ambito internazionale e ispirati dal contatto tra le varie radici di cui Saba è figlia. Questa alchimia è presente anche nei suoi concerti che — articolati tra canto e parola, musica e narrazione — offrono un’effervescente melting pot di suoni, lingue e culture

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